Il sindaco Pippo Midili ha ritenuto opportuno intervenire sulla questione che riguarda i cani che si trovano nell’ex scuola elementare di Baronello che sono assistiti dai volontari dell’associazione “Amici degli animali”. E lo ha fatto ricostruendo l’intera vicenda, al fine di evitare equivoci e strumentalizzazioni.
“Appena tre giorni dopo il mio insediamento – esordisce Midili – ho incontrato due rappresentanti dell’Associazione Amici degli animali, nata con atto notarile nel 2017. La richiesta di un locale dove poter ospitare alcuni cani rimasti senza uno stallo, ha aperto il dialogo. Ho prospettato subito la possibilità che la scuola di Baronello, sulla quale non esiste alcun comodato d’uso né concessione all’Associazione, potesse essere venduta a privati rientrando tra i beni alienabili del Comune e nella disponibilità dell’Organismo straordinario di liquidazione che ne aveva già richiesto il possesso. Ho dato disponibilità ad un protocollo d’intesa con il quale il Comune si sarebbe impegnato ad erogare annualmente una somma di 7 mila e 500 euro all’Associazione che avrebbe dovuto in cambio accudire gli animali in questione in stallo temporaneo in locali da rinvenire sul territorio comunale a loro cura. Nell’immediato la risposta dei due rappresentanti è stata quella di un accoglimento della proposta salvo, alcuni giorni dopo, dare risposta negativa perché per l’affitto sarebbero stati necessari almeno 15 mila euro l’anno. Non rientrava nella possibilità immediata del Comune tale cifra e quindi si è convenuto di attendere un’altra soluzione da parte degli uffici, alla luce del nuovo bilancio comunale”.
Il sindaco puntualizza che “mai nessuno, allora come dopo, ha richiesto l’immediato rilascio dei locali, né ha parlato di due o uno o tre mesi di tempo. La verità è che si sta cercando di dare ordine ad un sistema che vede il Comune responsabile ma senza sapere neanche di quale sia la situazione attuale. Sorvolando sul perché solo dopo quattro giorni siamo riusciti ad accedere all’interno della Scuola di Baronello, impropriamente definita rifugio, nella scuola abbiamo riscontrato che sono ospitati e accuditi dai volontari due cani non micro chiappati, due cani microchippati a nome del Comune di Milazzo, un cane microchippato a nome di un privato che ne richiede da tempo la restituzione, fino ad oggi negata, e gli altri cani microchippati a nome dell’Associazione Amici degli animali e di privati.
Proprio in questi giorni abbiamo provveduto, con i nostri uffici, a dare in adozione due cani con atto ufficiale del Comune. Abbiamo avviato un protocollo d’intesa con l’università di Messina facoltà di Veterinaria, stiamo studiando l’allocazione di uffici dell’Asp veterinaria sul territorio, avviato un regolamento comunale sulle adozioni animali con bonus per i cittadini, la possibilità di erogazioni volontarie per il sostentamento degli animali randagi, avviato interlocuzione con il Comune di San Filippo del Mela per alcuni stalli temporanei al Bau Park che avevamo già proposto ad ottobre del 2020 all’associazione amici degli animali, grazie alla pronta disponibilità offerta dal Sindaco di San Filippo del Mela e dall’Assessore De Matteo, ma che allora non hanno trovato riscontro favorevole in chi rappresenta l’associazione.
Non si offenderà nessuno se dico che le uniche vittime della vicenda sono proprio i cani. Proprio per loro stiamo studiando delle soluzioni percorribili e realizzabili all’interno della normativa e ponendo tutti nelle condizioni di operare nel rispetto di quanto previsto. Da cittadino prima e da Sindaco poi, ringrazio i volontari che nel corso del tempo si sono prodigati con il loro impegno e con loro, come sanno, l’interlocuzione è avviata per proseguire in una collaborazione fattiva in reciproco accordo. L’obiettivo è unico. Prima la salvaguardia degli animali poi tutto il resto.
Le esternazioni di queste settimane – conclude Midili – vanno comprese nell’ottica di un amore verso gli animali che però non deve portare in direzioni sbagliate o ad incomprensioni che possano fare ritenere questa amministrazione, in carica da cinque mesi, come il punto terminale di una problematica che si trascina da anni in un silenzio imbarazzante che deve avere fine per il rispetto nei confronti degli animali, dei volontari e dell’intera città. Già nel bilancio di previsione 2021, stilato alcune settimane fa, abbiamo previsto una somma di 40 mila euro destinata al settore del randagismo che supera quasi del doppio quanto previsto negli anni precedenti. Non credo che questi siano segnali di disinteresse verso la problematica o di intolleranza verso chi dedica del tempo alla causa degli animali”.